Alcune importanti novità per il comparto water contact vengono introdotte, a partire dal 31 dicembre 2026, dal D. Lgs. 19 giugno 2025, n. 102 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 luglio), che riporta le “Disposizioni integrative e correttive del D. Lgs. 23 febbraio 2023, n. 18, di attuazione della Direttiva Europea (UE) 2020/2184 (Drinking Water Directive), concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano”.
Le modifiche più rilevanti riguardano l’Art. 10 relativo ai requisiti minimi di igiene per i materiali che entrano a contatto con l’acqua potabile.
Viene istituito un Sistema nazionale di valutazione della conformità, che coinvolge Ministero della Salute, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ACCREDIA – con funzioni di valutazione, accreditamento e vigilanza degli organismi di valutazione della conformità dei prodotti – e Organismi Notificati.
Nel periodo transitorio – dal 26 dicembre 2026 al 31 dicembre 2032 – sarà possibile utilizzare prodotti conformi alla normativa nazionale vigente (DM 174/2004), purché sia garantito il rispetto del valore di parametro di 5 μg/l di piombo nelle acque destinate al consumo umano in corrispondenza dei punti di conformità.
I prodotti che non rispettano tale parametro possono essere immessi nel mercato nazionale e utilizzati negli impianti per il prelievo, il trattamento, lo stoccaggio, l’adduzione e la distribuzione delle acque destinate al consumo umano fino al 31 dicembre 2030.
Inoltre, attività di vigilanza sul territorio e sull’importazione da parte delle autorità sanitarie locali e degli USMAF (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera) sono previste a partire dal 31 dicembre 2026.
Tra le altre modifiche rilevanti previste da D. Lgs. 19 giugno 2025, n.102 sono da segnalare: requisiti più rigorosi per i reagenti chimici e i materiali filtranti attivi e passivi da impiegare nel trattamento delle acque destinate al consumo umano (art. 11); sanzioni per gestori, produttori di materiali, rivenditori e laboratori non conformi fino a 60.000 euro per chi utilizza materiali non conformi e fino a 20.000 euro per mancata trasmissione dei dati ad AnTeA (art. 23); introduzione di due nuovi parametri – ‘Somma di 4 PFAS’ (PFOS, PFOA, PFNA, PFHxS) e Acido Trifluoroacetico (TFA) – da controllare obbligatoriamente dal 12 gennaio 2026 al posto del ‘PFAS-totale’.
Grazie alle competenze trasversali delle sue società, ICIM Group accompagna i produttori della filiera water contact nella definizione del percorso più adeguato per prepararsi al raggiungimento della conformità secondo i requisiti previsti dalla Drinking Water Directive, offrendo servizi integrati di consulenza, formazione, testing e certificazione per la gestione del periodo transitorio sul territorio nazionale.
08 luglio 2025
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