Skip to content

Transizione 4.0: la Legge di Bilancio 2025 introduce importanti modifiche

Due importanti modifiche al Piano Transizione 4.0 sono state introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 (n. 207 del 30 dicembre 2024, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2024) e riguardano, in sintesi, l’eliminazione dell’incentivo sui nuovi beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e l’introduzione di un tetto di spesa di 2,2 miliardi di euro per il credito di imposta destinato agli investimenti in beni materiali 4.0 effettuati entro il 31 dicembre 2025.

Ecco nel dettaglio i cambiamenti:

  • eliminazione degli incentivi sui beni immateriali 4.0 (art.1, comma 445): nuovi investimenti in beni appartenenti all’allegato B, annesso alla legge 232/2016 (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) non potranno accedere al credito di imposta 4.0, credito che era stato invece fissato al 10% per il 2025 dalla precedente normativa.
    L’agevolazione (15%) resta valida per quei beni immateriali 4.0 prenotati entro il 31 dicembre 2024, tramite ordine accettato dal fornitore e pagamento di una quota pari ad almeno il 20% del costo del bene, e completati entro il 30 giugno 2025.
  • introduzione del tetto di spesa di 2,2 miliardi di euro per il credito di imposta destinato agli investimenti in beni materiali 4.0 effettuati entro il 31 dicembre 2025, ovvero entro il 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione del bene (art.1, comma 446).
    Il limite di spesa non si applicherà agli investimenti già avviati, per i quali, alla data di pubblicazione della legge di bilancio, l’ordine risulti già accettato dal venditore e siano stati versati acconti pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione.

Per accedere al credito d’imposta le imprese dovranno inviare una comunicazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy con l’ammontare delle spese sostenute e il credito maturato (art.1, comma 447).
Il Ministero trasmetterà all’Agenzia delle Entrate l’elenco delle imprese beneficiarie in ordine cronologico di ricezione delle comunicazioni, fino al raggiungimento del tetto di spesa. Terminate le risorse, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy darà immediata comunicazione mediante pubblicazione nel proprio sito internet e l’accesso alla misura sarà dichiarato concluso (art.1, comma 448).

Queste due novità generano alcune implicazioni per le imprese, che riassumiamo per punti:

  • Pianificazione anticipata: le aziende che non avranno prenotato per tempo gli investimenti in beni immateriali si vedranno preclusa la possibilità di incentivazione in credito d’imposta per la categoria di spesa non più agevolabile;
  • Tempestività nelle comunicazioni: per gli investimenti in beni materiali 4.0 nel 2025 sarà cruciale presentare rapidamente le comunicazioni al MIMIT, in considerazione del tetto massimo e dei criteri di priorità di assegnazione delle agevolazioni;
  • Monitoraggio delle risorse: le imprese dovranno prestare attenzione all’esaurimento del plafond per evitare di rimanere escluse dagli incentivi.

Attraverso le specifiche competenze delle sue società, ICIM Group è a disposizione delle imprese per raggiungere la conformità ai requisiti tecnici richiesti dalla normativa e all’ottenimento dell’attestazione di conformità Industria 4.0, necessaria per l’accesso al beneficio fiscale.

09 gennaio 2025

Non è una corrispondenza, ma una newsletter personalizzata.

Rimani sempre aggiornato con le nostre newsletter sul Gruppo ICIM.