La Legge di Bilancio 2022 (n. 234 del 30 dicembre 2021) ha prorogato fino al 2025 il credito d’imposta per gli investimenti Industria 4.0 ma con una progressiva riduzione delle aliquote – che arrivano a dimezzarsi e anche oltre – e con modifiche ai massimali dei costi ammissibili al beneficio.
Se da un lato, dunque, sono stati allungati i termini per le agevolazioni in materia, dall’altro appare evidente che il 2022 sarà l’ultimo anno utile per accedere a un consistente beneficio fiscale.
Oggi e fino al 31 dicembre 2022, per investimenti in beni materiali 4.0 (All. A L. 232/2016) l’aliquota per il credito d’imposta è del 40% sugli investimenti fino a 2,5 mln di euro, del 20% da 2,5 a 10 mln e 10% per gli investimenti da 10 a 20 mln. Secondo la nuova Legge di Bilancio, tali percentuali si dimezzano a partire dal 1° gennaio 2023, ovvero passano, rispettivamente, al 20% fino a 2,5 mln, al 10% fino a 10 mln e al 5% per investimenti fino a 20 mln di euro. Come sempre, per ogni scadenza è prevista un’appendice di applicabilità al 30 giugno dell’anno successivo se ordine dei beni e versamento dell’acconto del 20% dell’investimento vengono effettuati entro il 31 dicembre precedente.
Per i beni immateriali (All. B L. 232/2016) – ad esempio software 4.0 – la misura del credito d’imposta passa dal 20% per gli investimenti entro il 31 dicembre 2023 al 15% per gli investimenti dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 e scende al 10% per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025. Il limite massimo di costi ammissibili è sempre pari a un milione di euro e, come per i beni materiali, è prevista un’appendice di applicabilità entro il 30 giugno dell’anno successivo qualora ordine e acconto del 20% vengano effettuati entro il 31 dicembre precedente.
Si annuncia una riduzione delle aliquote anche per gli investimenti in ricerca e sviluppo, transizione ecologica, innovazione tecnologica 4.0 e design, sebbene il credito d’imposta sia stato prorogato fino al 2031. Per le attività di ricerca e sviluppo si passa da un 20% con massimale di 5 mln di euro nel 2022 al 10% con un massimale di 6 mln a partire dal 2023 e fino al 2031. Si dimezza la percentuale del beneficio anche per le attività di innovazione o attività di design e ideazione estetica su un massimale di 2 mln di euro, che passa dal 10% del 2022 al 5% per investimenti dal 2023 al 2025. Infine, per le attività di innovazione con finalità orientate a un obiettivo di transizione ecologica e di innovazione digitale 4.0 l’aliquota del 15% su un massimale di 2 mln di euro del 2022 scende al 10% su un massimale di 4 mln a partire dal 2023.
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