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Mercato italiano Industria 4.0 in crescita: progetti per oltre 4,5 miliardi nel 2021

Gli investimenti delle imprese manifatturiere in progetti ispirati al paradigma dell’Industria 4.0 (Industrial IoT, Industrial Analytics, Cloud Manufacturing, Advanced Automation, Additive Manufacturing, Advances Human Machine Interface e servizi di consulenza e formazione) non si sono arrestati nemmeno nel difficile anno della pandemia. Anzi, secondo i dati dall’Osservatorio Transizione Industria 4.0 della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato italiano dell’Industria 4.0 è cresciuto del +8% passando dai 3,9 miliardi del 2019 a 4,1 miliardi nel 2020 e con una previsione per il 2021 di superare i 4,5 miliardi di euro.

Un trend che conferma la definitiva importanza della trasformazione digitale in corso, con una progettualità che sta rinnovando in modo consistente il settore industriale italiano. Le iniziative più semplici sono ormai conosciute e consolidate, con almeno un progetto attivato nel 75% delle aziende manifatturiere. Ancora necessari, invece, una visione di lungo termine, il coraggio di sperimentare nuove sfide e un forte investimento nelle competenze 4.0 per avviare progetti di digitalizzazione pervasivi, multi-tecnologici e basati su cloud e su reti innovative.

In questo panorama, il dettaglio relativo ai servizi di consulenza e formazione in ambito 4.0 ha raggiunto nel 2020 il valore di circa 275 milioni di euro (7% della spesa complessiva), l’8% in più rispetto al 2019 e con una stima di crescita per il 2021 del + 10-15%.

L’Osservatorio ha indagato anche sulla percezione degli incentivi previsti dal piano Transizione 4.0: l’83% delle 175 grandi imprese e PMI intervistate conosce il credito d’imposta previsto per gli investimenti in beni strumentali, il 55% conosce il credito d’imposta per ricerca, sviluppo e innovazione, e a due su tre è noto anche l’incentivo per la formazione 4.0.

Guardando al futuro, le aziende esprimono un’esigenza di sviluppo degli incentivi per accompagnare la crescita del mercato: se nel breve termine sono importanti gli sgravi fiscali sugli operatori di fabbrica per abbassare il costo del lavoro (secondo il 55% degli intervistati) e incentivi per l’assunzione di personale (41%), nel medio termine – due anni – le aziende auspicano il rilancio di forme di iper e super ammortamento su beni strumentali (indicato dal 48% del campione) e incentivi di nuova concezione per investimenti in beni immateriali come software e piattaforme per la system integration (importanti per il 39% delle imprese).

Anche in tema di sostenibilità, l’Osservatorio ha messo in evidenza la scelta delle aziende di raggiungere questo vantaggio competitivo anche con l’ausilio di tecnologie digitali, in particolare per monitorare gli scarti di processo e le emissioni inquinanti, anche in relazione al consumo di acqua, materiali ed energia lungo il processo produttivo. Un quarto del campione, tuttavia, non misura alcun indicatore di performance relativo alla sostenibilità.

In ambito Transizione 4.0 ICIM Group offre competenze trasversali attraverso le sue diverse società: in particolare, TIFQ fornisce il necessario supporto tecnico per sostenere le aziende nella digitalizzazione dei processi e dei servizi mentre ICIM Spa è l’ente di certificazione di riferimento 4.0 e vanta già oltre 1.800 interventi finalizzati all’accesso ai benefici fiscali, in dettaglio attestazioni di conformità, assessment, valutazione dei rischi di business continuity, cybersecurity, valutazione di sicurezza delle interfacce uomo-macchina.

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