È stato spostato al 31 dicembre 2022 (al posto del 30 giugno) il termine per la consegna dei beni strumentali Transizione 4.0 “prenotati” entro il 31 dicembre 2021, ovvero gli investimenti che possono godere dei benefici fiscali 4.0 per i quali l’ordine sia stato accettato dal venditore e siano stati pagati acconti per almeno il 20% del costo entro il 2021.
La proroga, legata alla straordinarietà dell’attuale situazione di mercato (gravata dai problemi di approvvigionamento nella catena del valore e del costo delle materie prime) arriva con l’approvazione definitiva del Decreto Legge Milleproroghe e permetterà a un numero maggiore di aziende di usufruire degli incentivi con aliquota massima, agevolando tra l’altro uno sviluppo tecnologico trasversale e un miglioramento dell’efficientamento energetico dei macchinari.
Rientrano nel provvedimento le tecnologie acquisite nel 2021, sia quelle presenti nell’Allegato A della Legge di Bilancio 2017 (ex- Iperammortamento) abilitanti la Transizione 4.0, sia quelle non presenti (ex-Superammortamento).
Per effetto della disposizione, i beni che rispecchiano tali condizioni possono beneficiare della maggiore aliquota del credito di imposta prevista per il 2021:
● per i beni materiali e immateriali ordinari non 4.0: 10% del costo (15% per gli investimenti in beni strumentali, sia materiali sia immateriali, destinati all’organizzazione di forme di lavoro agile), nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro per i beni materiali e a 1 milione di euro per i beni immateriali;
● per i beni materiali 4.0: 50% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 30% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro e del 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni e fino a 20 milioni.
Per i nuovi investimenti (ovvero gli investimenti non “prenotati” entro il 31 dicembre 2021) effettuati nel 2022, invece, l’aliquota agevolativa è pari a:
● per i beni materiali e immateriali: 6% del costo, nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro per i beni materiali e a 1 milione di euro per i beni immateriali;
● per i beni materiali 4.0: 40% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 20% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro e del 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni e fino a 20 milioni.
Attraverso le competenze trasversali in ambito Transizione 4.0 fornite delle sue società, ICIM Group affianca le aziende con servizi di orientamento sulla normativa, supporto tecnico per il rispetto dei requisiti necessari all’accesso ai benefici fiscali e, con l’intervento di ICIM SpA (ente di certificazione di riferimento in ambito 4.0), verifica la conformità ai requisiti 4.0 richiesti dalla normativa ed emette l’attestazione necessaria per fruire dei benefici fiscali.