Skip to content

Novembre 2025

Gli sviluppi del Nucleare e le opportunità per la filiera industriale italiana

L’energia nucleare sta vivendo un rilancio strategico, fondato sull’implementazione di tecnologie di nuova generazione e sugli obiettivi di decarbonizzazione fissati per il 2050. Per garantire impatti positivi sulla competitività industriale (grazie ai minori costi dell’energia) e sulla sicurezza energetica (riducendo la dipendenza da fonti non programmabili e da approvvigionamenti esteri), l’Europa considera il nucleare di III+ e IV generazione (Small Modular Reactor – SMR e Advanced Modular Reactor – AMR) la soluzione più logica e conveniente per il prossimo futuro, in affiancamento alle energie rinnovabili.

Il 2025 può essere considerato l’anno di svolta per il nucleare in Italia: a febbraio il Consiglio dei Ministri ha presentato la Legge Delega, approvata definitivamente a ottobre, per regolamentare la produzione di energia nucleare sostenibile, mentre a giugno l’Italia ha aderito all’Alleanza Nucleare UE, confermando l’impegno nella definizione di un quadro europeo favorevole allo sviluppo dell’intera catena del valore.

Nuove opportunità di business si aprono per tutti gli attori della filiera e, in particolare, per le imprese italiane dell’impiantistica, riconosciute a livello internazionale per le competenze distintive e impegnate in programmi nucleari all’estero.

Secondo un recente rapporto di Confindustria, nel nostro Paese sono oltre 70 le aziende specializzate nel settore nucleare che coprono tutti i comparti dell’industria: fornitura di componenti meccanici ed elettromeccanici, sistemi di controllo e automazione, ingegneria, servizi di manutenzione, tecnologie per la gestione dei rifiuti radioattivi, decommissioning e altro ancora.

 

Organizzazioni che sono state protagoniste, sempre quest’anno, a due grandi eventi per il settore: a maggio a Milano l’incontro “Towards an Integrated European Nuclear Supply Chain: The Italian-French Partnership” promosso da GIFEN, l’associazione professionale del nucleare civile francese, per rafforzare la cooperazione tra i due Paesi in ambito nucleare; a inizio novembre la partecipazione alla WNE – World Nuclear Exhibition 2025 di Parigi, il principale appuntamento mondiale del settore, con la collettiva organizzata da ICE – l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – in collaborazione con ANIMA Confindustria, AIN (Associazione Italiana Nucleare), ANIMP (Associazione Italiana di Impiantistica Industriale) e ANIE (Federazione Italiana Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche).

Il core value nucleare italiano ha sviluppato, nel 2022, un fatturato di 547 milioni di euro e un valore aggiunto di 161 milioni, proveniente per il 50% dalla produzione di grandi componenti e dal segmento della forgiatura, ambiti in cui la filiera italiana è particolarmente specializzata.

Disporre di un programma nazionale sul nucleare fornirebbe una maggiore credibilità all’intero settore e rappresenterebbe un volano per ulteriori occasioni di crescita economica, favorendo il trasferimento tecnologico e creando importanti ricadute occupazionali.
Per supportare il nuovo nucleare ipotizzato, ad esempio, dal PNIEC 2024 (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), alle aziende già attive se ne potrebbero aggiungere altre centinaia, con un potenziale impatto economico per il sistema Paese stimato in circa 50 miliardi di euro l’anno di valore aggiunto al 2050 (circa il 2,5% del PIL italiano), secondo le valutazioni dello studio di TEHA Group (The European House-Ambrosetti) “Il Nuovo Nucleare in Italia per i Cittadini e le Imprese”.

L’interesse che il settore impiantistico italiano nutre verso un programma nazionale sul nucleare deve tener conto di almeno quattro dei 19 elementi infrastrutturali ritenuti essenziali dalla Guida AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) “Milestones in the Development of a National Infrastructure for Nuclear Power”: coinvolgimento industriale, sicurezza nucleare, sviluppo delle risorse umane e approvvigionamento.
L’aspetto del procurement coinvolge l’intera industria manifatturiera, poiché la costruzione e l’esercizio di un impianto nucleare richiedono l’utilizzo di materie prime, componenti, sistemi e servizi.

La sicurezza nucleare è intesa non solo come conoscenza dei sistemi di sicurezza ingegneristici, ma anche come cultura della sicurezza, che deve permeare qualsiasi attività, inclusa quella manifatturiera, relativa alla progettazione, realizzazione, esercizio e decommissioning di un impianto.

Di pari importanza è la formazione, per poter contare su risorse altamente qualificate in tutti i settori: non solo ingegneri nucleari, ma anche meccanici, elettricisti, saldatori e altre figure tecniche capaci di operare in ambito nucleare, oltre a professionisti con competenze manageriali, amministrative e tecniche di alto livello.

Le industrie che aspirano a far parte di questa supply chain devono pertanto allinearsi ai “codes&standards” internazionali e ai requisiti di sicurezza e qualità nucleare.
Un’attenzione specifica è necessaria per tutti gli aspetti di conformità, tra cui lo sviluppo di competenze strategiche, la qualificazione di materiali e processi, la certificazione di componenti, prodotti e sistemi di gestione e, come detto, la formazione qualificata delle figure professionali, con la sicurezza come priorità assoluta.

L’esperienza integrata per il settore nucleare maturata dalle società di ICIM Group consente di soddisfare la maggior parte delle esigenze di conformità delle aziende che operano nel comparto.
In particolare trovate in questo numero di inGruppo un approfondimento sulla certificazione ISO 19443 sul sistema di gestione per la qualità per l’industria nucleare e una scheda sulle prove distruttive e non distruttive accreditate in ambito nucleare.

In particolare trovate in questo numero di inGruppo un approfondimento sulla certificazione ISO 19443 sul sistema di gestione per la qualità per l’industria nucleare e una scheda sulle prove distruttive e non distruttive accreditate in ambito nucleare.