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Novembre 2025

Carbon Management e Carbon Neutrality

Una breve introduzione agli strumenti ISO per il percorso di decarbonizzazione delle imprese

a cura di Marco Cibien , ICIM Consulting
                Stefano Tarlon, Consulente LCA

INTRODUZIONE

Il biennio 2025-2026 si preannuncia cruciale per il lato verde della Twin Transition. Il completamento del pacchetto Omnibus I da parte della Commissione Europea andrà infatti a ricalibrare buona parte delle principali disposizioni legislativo-regolatorie riferibili al Green Deal. Gli interventi previsti su Tassonomia UE, CSRD, CSDDD e CBAM sono destinati ad avere ripercussioni che andranno oltre i – già ampi – perimetri di classificazione delle attività ecosostenibili, reporting ESG, due-diligence e meccanismi di compensazione del carbonio alle frontiere.
Ma tale auspicata e auspicabile semplificazione non andrà ragionevolmente a toccare una dorsale del percorso di sostenibilità delle imprese. Stiamo parlando di quella dorsale che, in coerenza con la cosiddetta Climate Law, ambisce alla neutralità climatica dell’intera UE entro il 2050. Un percorso che prevede inoltre due importanti target intermedi di riduzione delle emissioni GHG: il già stabilito -55 % entro il 2030 e l’ambizioso -90 % proposto dalla Commissione per il 2040. Un percorso che, per essere dapprima pianificato e quindi attuato, necessita di chiarezza di intenti e consapevolezza degli strumenti e metodi attualmente disponibili. Nel seguito ci concentreremo su quest’ultimi, con un focus sull’ecosistema ISO in ambito carbon management e carbon neutrality.

IL PERCORSO

Ma quali sono, per un’impresa, le tappe fondamentali di un percorso di decarbonizzazione rigoroso e trasparente, al riparo dal rischio di greenwashing?
In primo luogo, è indispensabile essere in grado di valutare e monitorare la propria impronta carbonica (CF – Carbon Footprint). E ciò può essere svolto sia a livello di organizzazione, sia a livello di propri prodotti/servizi. Nel primo caso l’output sarà un inventario di tutte le fonti di emissioni GHG dell’impresa, CFO – Carbon Footprint di Organizzazione. Nel secondo sarà uno studio di CFP – Carbon Footprint di Prodotto, basato sui principi di valutazione del ciclo di vita (LCA – Life Cycle Assessment).
Il secondo passo è dunque quello di mettere in atto dei progetti di riduzione e rimozione delle emissioni GHG. Tali progetti contribuiranno a ridurre nel tempo la propria CF, contribuendo a stabilire una traiettoria di neutralità climatica compatibile con i suddetti target UE e con i propri indirizzi strategici. Un utilizzo alternativo di tali progetti può però anche riguardare l’emissione di crediti di carbonio di qualità, utilizzabili da altre imprese/organizzazioni per compensare (offsetting) le proprie emissioni GHG.
Una terza opportunità è infine quella di comunicare il conseguimento della propria neutralità attraverso una specifica dichiarazione (claim), che tenga debitamente conto di tutte le opzioni sopra descritte e stabilisca un percorso (pathway) di neutralità climatica (CN – Climate Neutrality) credibile e verificabile.
Tutte le opzioni sopra elencate hanno in comune un principio di miglioramento continuo (i.e. riduzione della propria CF nel tempo) e una crescente complementarità.

IL TOOLBOX ISO

ISO, l’Ente internazionale di normazione, è impegnato da oltre 20 anni nell’elaborazione di un ecosistema di standard per garantire precisione, uniformità e trasparenza nelle valutazioni della CF e relativi claim, in tutte le sue molteplici declinazioni. In particolare, il Comitato Tecnico ISO/TC 207 “Environmental management” ha sviluppato la serie di norme ISO 14060: un vero e proprio toolbox, rigoroso e coerente, costantemente aggiornato e allineato agli sviluppi della scienza climatica, in grado di fornire strumenti e metodologie per rispondere a tutte le esigenze precedentemente descritte.
Un toolbox attorno al quale si sta sviluppando l’insieme di opzioni certificative (i.e. validazione e verifica di claim) schematizzato in Figura 1.

CONCLUSIONI

Nei prossimi anni le imprese saranno chiamate a definire una propria strategia di decarbonizzazione. A fianco degli obblighi di compliance stabiliti dalla UE, dotarsi dell’insieme di strumenti e metodi di CF e CN, così come delle eventuali certificazioni, diventerà sempre più un requisito premiale o persino necessario per poter operare in determinati ecosistemi e catene di fornitura/valore, per accedere a specifici finanziamenti, senza sottovalutare gli aspetti originari di posizionamento e ritorno d’immagine.
L’ecosistema e l’insieme di strumenti ISO presentati in questo articolo, per quanto non unico sul mercato, è ragionevolmente quello che fornisce le migliori garanzie in tema di autorevolezza, rigore e riconoscimento su scala internazionale.
ICIM SpA ha già ottenuto l’accreditamento per la CFP secondo ISO 14067; nel corso dei prossimi mesi, in base all’evoluzione del contesto normativo, si prevede la progressiva estensione degli accreditamenti verso le diverse opzioni in materia di CF e CN.
ICIM Consulting è sin da ora impegnata nel supportare le imprese in questo delicato quanto inevitabile percorso. Strumenti e metodi, ma anche un ulteriore asset intangibile non meno rilevante: le competenze. Ne parliamo in un altro articolo di questo numero di InGruppo.